Stelio Fenzo

Stelio Fenzo

(Venezia, 1932-2022) è stato uno dei grandi maestri del fumetto d’autore italiano, capace di lasciare traccia quasi in ogni genere ed esperienza del fumetto nel ‘900, e uno degli autori più rappresentativi della cosiddetta “scuola veneziana”.

  1. Il gruppo de L’Asso di Picche e il sodalizio con Hugo Pratt

Ancora molto giovane Stelio Fenzo frequenta il gruppo di autori veneziani che gravitavano intorno alla rivista di fumetti L’Asso di Picche, dove conosce, Mario Faustinelli, Alberto Ongaro e Hugo Pratt, al quale rimarrà legato sia umanamente che artisticamente.

  1. Il fumetto sui quotidiani, genesi di un linguaggio pop

Dopo le prime esperienze sul Giornale illustrato, alla fine degli anni ’40, Fenzo approda prima a “La Gazzetta del Popolo” e poi sul quotidiano “Il Gazzettino”, inaugurando una prolifica collaborazione che lo porterà a illustrare fatti di cronaca, ma anche classici della letteratura per ragazzi come L’isola del tesoro e Don Chisciotte.

  1. Il Vittorioso

Tra il 1955 e il 1958, presta le sue matite alle avventure del pilota e giornalista Walter, scritte da Renata Gelardini, Sandro Cassone, Mario Basari e Danilo Forina, per gli Albi settimanali del Vittorioso. La collana, inizialmente denominata Capitan Walter, proseguirà con il titolo Jolly

  1. Il ritorno di Pratt e l’immaginario dei Mari del Sud

All’inizio degli anni ‘60 disegna per Pratt, che torna in Italia dopo il decennale soggiorno argentino, il secondo episodio di Capitan Cormorant, il marinaio che dà vita all’universo dei Mari del Sud che confluirà in Una ballata del mare salato e tre dei cinque episodi de L’Ombra, su testi di Alberto Ongaro. Al rinnovato sodalizio con Pratt è legata anche l’ideazione di Capitan Moko, la serie che narra le origini di Capitan Cormorant, e Kiwi, il primo tarzanide di casa, che Fenzo porterà al successo.

  1. Il fumetto nero italiano

Con Jnfernal Fenzo dà il suo personale contributo al fumetto nero italiano, protagonista negli anni ‘60 di un vero e proprio fenomeno editoriale. Camaleontico personaggio dei fumetti neri italiani nato sulla scia del successo di Diabolik e protagonista di una serie a fumetti pubblicata dal 1965 al 1967, Jnfernal è creato dal futuro premio Campiello Alberto Ongaro in collaborazione con Nullo Cantaroni, autore di romantici best seller dietro lo pseudonimo di Sveva Casati Modignani, condiviso con la moglie Bice Cairati. L’ideazione grafica è affidata a Stelio Fenzo e Ivo Pavone, che realizzano il primo volume e le prime copertine della serie.

  1. Il fumetto erotico italiano

Dal 1967 e fino agli anni ’90 per le case editrici di Renzo Barbieri Fenzo realizza centinaia di storie erotiche per decine di testate, ideando graficamente alcune eroine che faranno la storia del fumetto erotico italiano, fra cui Jungla, Belzeba, Raquel e la sexy gangster Bonnie, insieme a Tito Marchioro. Suoi anche gli studi preliminari di Hessa, poi affidati per la realizzazione finale al leggendario Studio Rosi.

  1. Il Giornalino e la grande stagione delle riviste

Nei primi anni ’70 entra nello staff dei disegnatori de “Il Giornalino” delle Edizioni San Paolo e nel 1972, su testi del veterano Raoul Traverso, che legherà il suo nome alle riduzioni delle opere di Shakespeare per i disegni di Gianni De Luca, incontra il favore del pubblico con la fortunata serie western de I racconti di Saloon. Nel 1973 per Fenzo arriva la consacrazione con la serie Amar Singh, scritta e sceneggiata da Renata Gelardini. Nel 1990 inizia la pubblicazione de I Due del Sudan, serie che segna un altro importante sodalizio per la storia della rivista e del fumetto italiano: quello con lo scrittore e sceneggiatore Mino Milani. Fino al 2000 Fenzo disegna una lunga serie di personaggi tra i quali le celebri Tartarughe Ninja e il piccolo tarzanide Simba, protagonista di una delle più longeve avventure della rivista, su testi della moglie Loredana D’Este.  Per le Paoline in questi anni realizza anche pregevoli adattamenti a fumetti di classici della letteratura come il Robin Hood di Dumas e il Cyrano De Bergerac di Rostand.

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